La bandiera nazionale del Regno di Thailandia è composta da strisce orizzontali rosse, bianche e blu.
Il colore rosso rappresenta la Nazione, il colore bianco rappresenta la Religione, il colore blu rappresenta la Monarchia.
Offendere la bandiera è reato, offendere la Religione è reato, offendere la Monarchia è reato. Le pene sono molto severe e riguardano anche gli stranieri.
Quando viene eseguito l’inno nazionale tutti devono ascoltare in silenzio.
LA CULTURA THAILANDESE E LA RELIGIONE
La religione ufficiale in Thailandia è il Buddhismo Theravada che è la radice di quella che è la cultura thai, professato da circa il 95% della popolazione e introdotto nel Paese nel 329 a.C. Il Buddhismo esercita una forte influenza nella vita quotidiana del popolo thai e i monaci sono figure molto rispettate. In Thailandia c’è però una grande tolleranza religiosa che è prerogativa positiva e della base della cultura thailandese. Cio’ permette la pacifica convivenza di altre fedi come l’islamismo(4%), il cristianesimo(1%) e l’induismo.
La bandiera nazionale del Regno di Thailandia(e non Tailandia come scrivono in molti erroneamente) è composta da strisce orizzontali rosse, bianche e blu.
Il colore rosso rappresenta la Nazione, il colore bianco rappresenta la Religione, il colore blu rappresenta la Monarchia.
Offendere la bandiera è reato, offendere la Religione è reato, offendere la Monarchia è reato. Le pene sono molto severe e riguardano anche gli stranieri.
Quando viene eseguito l’inno nazionale tutti devono ascoltare in silenzio, restare in piedi e non camminare.
LA CULTURA THAILANDESE E LA RELIGIONE
La religione ufficiale in Thailandia è il Buddhismo Theravada che è la radice di quella che è la cultura thai, professato da circa il 95% della popolazione e introdotto nel Paese nel 329 a.C. Il Buddhismo esercita una forte influenza nella vita quotidiana del popolo thai e i monaci sono figure molto rispettate. In Thailandia c’è però una grande tolleranza religiosa che è prerogativa positiva e della base della cultura thailandese. Ciò permette la pacifica convivenza di altre fedi come l’islamismo(4%), il cristianesimo(1%) e l’induismo.
Uomini e donne nella cultura thai non si baciano nemmeno nei film, nei quali non ci sono mai scene di sesso. Nei film importati dall’estero le scene di nudo sono censurate. I Thai sono un popolo pudico: considerano sconvenienti le minigonne e i vestiti scollati. Nella propria casa o in luoghi adatti i thai non hanno molti tabù da rispettare e possono godersi tranquillamente i piaceri della vita. In pratica ognuno è libero di fare tutto ciò che vuole, in privato, ma non deve dare pubblico scandalo. Anche la prostituzione deve essere esercitata in luoghi chiusi.
I thai non hanno l’usanza di salutare stringendo la mano, ma usano il wai, un saluto fatto congiungendo le mani, come quando si prega. I piedi, e specialmente le piante dei piedi, sono considerati la parte più spregevole del corpo. È estremamente maleducato puntare i piedi in direzione di qualcuno; puntare i piedi in direzione di una statua del Buddha non solo è maleducato, ma è considerata offesa alla religione.
I thai sono un popolo pacifico ed estremamente tollerante, certe volte anche un po’ troppo, specialmente nei confronti dei turisti maleducati.
“Sanuk” in Thailandia significa godersi la vita, vivere in allegria, non prendersi troppi pensieri. Sanuk è prendere la vita con filosofia, senza preoccuparsi troppo del domani: tutti i fatti della vita, anche le malattie e i problemi quotidiani vanno presi con una buona dose di sanuk.
In genere le regole di buona Educazione e cortesia che valgono per gli italiani sono considerate tali anche per per la cultura thailandese, tuttavia a causa delle differenti culture e usanze tramandate per generazioni, alcuni comuni modi di comportarsi dei popoli occidentali sono considerati per i Thai offensivi. In Thailandia in pubblico sono da evitare imprecazioni e gesti di minaccia, espressioni di rabbia sono considerate segni di mancanza di carattere e di debolezza, una buona norma è restare sempre calmi ed abbozzare un sorriso in ogni occasione, ciò’ aprirà ogni porta e permetterà di risolvere più facilmente ogni eventuale problema.
LA CULTURA THAILANDESE E LA MONARCHIA.
Cultura Thailandese3Discorsi politici e critiche rivolte alla la Famiglia Reale sono assolutamente da evitare, il Re e la Regina sono venerati ed amati dal popolo thai, un gesto o una parola di troppo contro la Monarchia è punibile con l’estradizione o addirittura con l’arresto.
Per andare a visitare templi in Thailandia è bene indossare abiti lunghi evitando bermuda e T-Short, inoltre è obbligatorio levarsi le scarpe prima di entrare in ogni area consacrata: rispettiamo la cultura thai! Le immagini di Buddha, statuette o ciondoli, fotografie o sculture, piccole o grandi che siano, sono considerate oggetti sacri, se vi capita di possederne una evitate di appoggiarla su una sedia o in terra o comunque in una posizione più bassa rispetto al proprio busto.
Se si presenta l’occasione di andare a visitare una Famiglia thai, per conoscere meglio la cultura thailandese, è buona norma levarsi le scarpe prima di entrare in casa, inoltre è bene evitare di restare in piedi in particolare se in presenza di anziani.
Seguendo la cultura thai i thai in pubblico non si prendono per mano e non si lasciano andare ad effusioni considerate comuni tra i popoli occidentali.
È chiaro comunque che i thai si rendono conto che spesso gli Occidentali, in particolare i turisti, non conoscono i loro usi e costumi e quindi è difficile che si offendano coi turisti.
LA CULTURA THAILANDESE E STORIA
La Thailandia, conosciuta fino al 1939 come Siam, ha una lunga storia: risulta infatti che la valle del Maekhong e l’altopiano del Khorat fossero già abitati ben 10.000 anni fa da un popolo molto evoluto che potrebbe addirittura aver originato le varie etnie asiatiche.
Nel territorio dell’attuale Thailandia tra il VII ed i XIII sec. d.C. l’intera regione venne riunita sotto l’influenza del regno khmer di Angkor, poi respinto nell’attuale Cambogia dai principi thai dando vita al periodo d’oro denominato “Sukhothai”(1238 d.C.), seguito dal periodo di Ayuthaya durante il quale l’economia subì un forte impulso grazie ai contatti con i mercanti Portoghesi, Olandesi, Inglesi, Danesi e Francesi che fecero la loro comparsa nel Siam tra gli anni 1605 e 1662. Tutto cio’ diede grande slancio anche alla cultura thai. Nel 1782 salì al potere Chao Phaya Chakri con il titolo di Rama I che portò definitivamente la capitale a Bangkok.
La Thailandia e la cultura thailandese moderna iniziò però con Rama IV, il Re Mongkut, che avvicinò il Paese agli standard occidentali dell’epoca e strinse numerosi accordi commerciali con i partner occidentali. La successiva ascesa al trono di suo figlio Rama V Chulalongkorn portò alla definitiva civilizzazione della Thailandia: venne abolita la schiavitù, istituito un nuovo codice legale e si perfezionarono numerosi rapporti commerciali, politici e militari con i principali paesi occidentali.
Il regime monarchico in Thailandia durò fino al 1932 quando un colpo di stato impose al re una costituzione e un parlamento. Ma ciò non cambio’ nella cultura thailandese il profondo amore nei confronti della monarchia. Pridi Phanomyong, ispiratore del movimento, venne però esautorato dai militari, che lo consideravano troppo di sinistra e solo nel 1944 egli riuscì a ritornare al potere.
Instabilità politica della Thailandia. Fra gli anni 1932 e il 1958 in Thailandia si succedettero ben sette colpi di stato e sei costituzioni, che non fecero che rafforzare l’oligarchia militare al potere e alimentarono la crescita dell’opposizione interna che culminerà nella rivolta degli studenti dell’ottobre 1973 durante la quale vi furono oltre 350 morti e un migliaio di feriti.
Fino agli anni ’90 si susseguono altri cruenti colpi di Stato e la stesura di nuove Costituzioni, finché nel 1992 venne definitivamente ristabilita la democrazia e indotte libere elezioni che portarono all’attuale definitivo ordinamento costituzionale. L’ultimo colpo di stato è avvenuto a settembre 2006 mese in cui venne destituito l’ impopolare l’ ex primo ministro Taksin e sostituito da una giunta militare. Questa volta pero’ non vi furono spargimenti di sangue dato che la popolazione era a favore della destituzione di tale leader politico.
Cultura Thailandese5Attualmente la Thailandia è una monarchia costituzionale e nonostante nella cultura thailandese la monarchia e l’attuale re siano molto amati si teme l’avvento al trono del figlio del monarca in quanto in Thailandia non tutti confidano nelle sue capacità: dal 1946 è al potere il re Bhumibol della dinastia Chakri e i militari, pur mantenendo una posizione privilegiata, sono stati affiancati da politici eletti democraticamente. Il Primo Ministro, attualmente Th. Chinnawat, è designato tra i 500 membri della Sapha Phuthaen Ratsadon(Camera dei Deputati). I membri di quest’ultima, eletti ogni 4 anni, compongono l’Assemblea Nazionale in unione con il Senato.
LA CULTURA THAILANDESE E L’ECONOMIA
Nonostante nel 1976 sia stata attuata una vasta riforma agraria in Thailandia che interessa soprattutto la pianura centrale, dove maggiori sono le sperequazioni, la maggior parte della popolazione thailandese(60%) vive di un’agricoltura di pura sussistenza basata sulla coltivazione del riso, della canna da zucchero e del mais. In Thailandia a nord del 17° parallelo importanti risorse sono offerte dal legno pregiato(tek) e dal tabacco mentre nel Chautaburi, accanto alla produzione tipica del pepe, è fiorente l’allevamento di bovini e suini. Più variata l’economia della regione peninsulare dove, alle tradizionali coltivazioni del riso e della canna da zucchero, si affiancano i prodotti della pesca.
L’industria manifatturiera in Thailandia concentrata introno alla capitale, contribuisce a costituire circa la metà delle esportazioni complessive. Tra le risorse minerarie in Thailandia ricordiamo lo stagno e il tungsteno; considerevoli giacimenti di lignite e di gas naturali costituiscono buona parte delle fonti energetiche del Paese essendo di gran lunga inferiore la produzione del petrolio. La bilancia commerciale è comunque generalmente in passivo e le perdite sono solo in parte colmate dalle entrate derivanti. Diciamo che la Thailandia sopperisce a questo inconveniente avallandosi nel settore turismo della ospitalità che la cultura thailandese offre.